Miglior Traforo per Legno – Guida alla Scelta e Consigli Utili

Stai cercando il miglior traforo per legno? In questo articolo scoprirai come sceglierlo e quali sono i migliori consigli.

Per prima cosa, vorrei chiarire che in questa guida ti parlerò del traforo elettrico, ma dedicherò anche una piccola parte al modello manuale. Rispetto ad altri attrezzi, quest’ultimo è ancora oggi preferito da molte persone, specialmente i più esperti, perché è in grado di assicurare un controllo maggiore durante la lavorazione del legno. Di contro, il modello elettrico è decisamente più comodo e più adatto per un uso non solo hobbistico ma anche professionale, dato che va incontro ai desideri di qualsiasi appassionato di falegnameria.

Il traforo manuale

Come ti ho anticipato, il traforo a mano è un seghetto ancora oggi amato da molti esperti del fai da te, in quanto concede maggiore controllo in fase di taglio e permette di gestire meglio la forza. Però è complicato da usare se non si ha già molta esperienza, dato che il taglio avverrà per forza di cose manualmente, spostando il pezzo di legno in direzione del seghetto e tenendo fermo quest’ultimo.

Di solito questo traforo si utilizza sfruttando una tavola di compensato come base, e con una sezione rettangolare vuota al centro, creando di fatto un vero e proprio piano di lavoro nel quale inserire il seghetto.

Inoltre, i giochi si complicano ancor di più quando dal taglio dei profili esterni si arriva alle forme interne. Lì viene richiesta maggiore precisione e pazienza, dato che la manualità è fondamentale. Chiaramente, essendo un seghetto manuale, con il traforo a mano si possono impiegare tecniche di taglio più elaborate, ma ti ripeto che ci vuole parecchia esperienza per riuscire a creare delle piccole opere d’arte.

La struttura dei trafori manuali ricorda molto da vicino i classici seghetti, quindi ha un arco a U metallico (detto “collo di cigno”) e una lama dentellata dritta fissata alle due estremità della curva, e ovviamente smontabile. L’utilizzo di questo attrezzo permette un taglio sia verticale sia perpendicolare, e si impugna tramite un tradizionalissimo manico in legno o in metallo.

Da sottolineare che non tutte le lame sono uguali, e che questa va scelta basandosi sul materiale che si desidera tagliare, e sulla sua durezza. In linee generali la sega manuale non è comunque in grado di segare pannelli con spessore superiore ai 30 o 40 millimetri circa. Il discorso sulla lama, comunque, vale anche per i modelli elettrici.

Il traforo elettrico

In primo luogo, ci tengo a specificare che il traforo non va confuso con le seghe a nastro per il legno, dato che sono due attrezzi completamente diversi. Quest’ultima serve infatti per sfilare le tavole, ma è poco utile per i lavori di precisione come gli intarsi, ed è qui che entra in gioco il nostro traforo. Non a caso, questa macchina viene spesso utilizzata dagli appassionati di liuteria e di modellismo, oltre che nell’ambito della falegnameria e del fai da te.

I trafori elettrici ti permettono di fare molte cose: potrai ad esempio scavare un pannello di compensato, oppure realizzare delle forme con bordi arrotondati, da usare come elementi decorativi. In sintesi, questa macchina da banco è la regina dei tagli curvilinei, e anche se in apparenza ha lo stesso compito del seghetto alternativo, garantisce una precisione nettamente superiore. Naturalmente nessuno ti impedisce di utilizzarla per realizzare dei tagli dritti.

Quale modello ho usato per questa guida?

Per scrivere questa guida ho usato il traforo elettrico Deco XL della Scheppach, di fascia alta e largamente il migliore sul mercato. Questo apparecchio ha un motore da 125 watt, un interruttore a pedale per avviare la sega e una comoda lampada che ti consentirà di lavorare anche in condizioni di scarsa luce.

Seghetto/seghetto da traforo Deco-XL, adatto per il modellismo e per i materiali più comuni, con...
  • Potenza: con una potenza di 125 Watt e una velocità regolabile del numero di corse da 500 a 1600 1/m, il seghetto DECO-XL dispone di una potenza sufficiente per lavorare a lungo, nonostante una tensione di esercizio da 230V a 240V.
  • Comfort: grazie all'interruttore a pedale, il seghetto da traforo elettrico funziona in modo semplice e confortevole, mentre le mani restano libere per orientare il pezzo da lavorare.
  • Ben progettato: il seghetto da traforo Scheppach dispone di una lampada da lavoro LED flessibile per illuminare l'area di lavoro, in modo da avere sempre sott'occhio l'incisione e lavorare in modo preciso.
  • Innovativo: l'ugello di areazione, flessibile e integrato, del seghetto Deco XL assicura che i trucioli non impediscano di vedere la linea di intersezione.
  • 2 in 1: grazie alla leva a serraggio rapido, le lame del seghetto possono essere cambiate in modo semplice, inoltre questo seghetto da traforo dispone di un alloggiamento per le lame per i seghetti e le seghe standard.

Come scegliere il traforo elettrico per legno

1. Motore, accensione e velocità

Anche i trafori elettrici hanno un collo di cigno (spesso in plastica dura) con un seghetto fissato alle due estremità, solo che nel nostro caso la sega fa su e giù e viene azionata da un motorino.

Il motore può avere una potenza variabile, a seconda del modello che hai scelto, e può andare da un minimo di 70 watt ad un massimo di 400 watt circa. Io ti consiglio di non scendere mai al di sotto dei 100 watt, a meno di non voler comprare un attrezzo molto compatto e multiuso (lo vedremo più avanti).

Più è ampio lo spessore del materiale da tagliare, più dovrà salire la potenza in watt del motorino. E lo stesso discorso vale per la durezza. Per farti un esempio concreto, un motore da 130 watt difficilmente sarà in grado di sagomare una tavola di legno duro (come il faggio) di 4 o 5 centimetri di spessore. Rischieresti di sottoporlo ad uno sforzo eccessivo, di farlo surriscaldare e di danneggiarlo nel lungo periodo.

Di conseguenza, se hai intenzione di andare a lavorare su tavole con spessori superiori e una durezza maggiore, ti suggerisco di salire quantomeno a 200 watt di potenza.

Girando la macchina frontalmente, sulla base in ferro troviamo il classico pulsante di accensione ON/OFF, con un relè di ritenuta per la protezione nel caso dovesse andare via la corrente. In molti modelli di traforo elettrico per legno si trova anche il variatore di velocità a manopola e quindi graduale, mentre in altri il tasto della velocità prevede soltanto 2 livelli selezionabili.

Infine, sempre per quanto riguarda l’accensione della sega, sappi che nei modelli top gamma potresti trovare anche un sistema a pedale, il massimo del comfort.

2. Piano di lavoro e base

In mezzo alla sega si trova un piano di appoggio, generalmente in alluminio, che serve appunto per collocare il pezzo di legno da tagliare o da sagomare. L’intera struttura poggia su una base in ferro, che a sua volta può essere fissata al banco di lavoro, così da garantire una stabilità maggiore della macchina.

Il piano in lamiera è piuttosto sottile, e di solito non supera i 2 o 3 millimetri di spessore. In apparenza potrebbe sembrare debole, ma ricorda che non devi spingere o fare forza sulla base per poter sagomare il legno. Di conseguenza, puoi star tranquillo che non cederà mai durante la lavorazione del pezzo, proprio perché qui si parla di progetti che richiedono precisione e non una pressione esagerata sulla tavola di alluminio.

Il movimento orizzontale e la traslazione del pezzo sul piano, quindi, non dovrebbero mettere a rischio la tavola. Poi è chiaro che se spingerai molto verso il basso, da un lato o dall’altro del piano in alluminio, questo rischierà di piegarsi o di imbarcarsi. Per quanto riguarda le dimensioni della base in lamiera, questa di solito corrisponde a 25 x 40 cm (diametro x profondità).

Può cambiare anche la forma del piano. Generalmente questa ha una sezione tonda e una rettangolare, ma in alcuni modelli la base d’appoggio è totalmente rettangolare. Questa opzione è preferibile, perché aumenta la superficie di lavoro e dona una maggiore stabilità al piano.

3. Inclinazione

Il piano d’appoggio in lamiera può essere inclinato, e questo vale oramai per quasi tutti i modelli moderni di traforo per legno elettrico. Lo noti dalla presenza di un goniometro sotto la tavola di alluminio, con una scala numerica che ti indica i gradi e con una manopola di bloccaggio, che potrai stringere per fissare l’arco nella posizione desiderata. Per quanto concerne i valori, di solito l’inclinazione arriva ad un massimo di 45 gradi, ed è utilissima per tagliare le superfici smussate e angolate.

4. Soffiatore

I trafori elettrici per legno hanno un tubicino in plastica collegato ad un ugello sul braccio superiore, e che arriva proprio sulla zona di taglio. In alcuni modelli il tubo soffiatore viene fissato al pressore, e può essere mosso spostando quest’ultimo, in modo tale da inclinarlo per soffiare meglio i residui prodotti dalla lavorazione del legno. In altri apparecchi il soffiatore è libero, e in quel caso hai la possibilità di spostarlo come meglio ti pare, soltanto che potrebbe diventare un po’ “ballerino” e quindi scomodo mentre tagli.

5. Pressore

Il pressore ha un’asta che può essere abbassata o alzata, e un piedino che ha il compito di bloccare il pezzo di legno da sagomare. L’altezza può essere fissata ad un certo livello grazie ad una manopola da stringere, quindi è piuttosto facile da usare. In realtà il termine “pressore” può dare un’idea sbagliata del suo compito: serve per mantenere fermo il pezzo mentre lo farai ruotare e avanzare in direzione del seghetto, ma non deve pressarlo con eccessiva forza.

Il motivo è facile da spiegare: se il pressore blocca il pezzo di legno, non riuscirai a muovere quest’ultimo sul piano in alluminio. Allora qual è la sua funzione? Quella di evitare che il pezzo possa ballare quando entra a contatto con la lama. I dentini potrebbero infatti agganciare il legno e sollevarlo di qualche millimetro, causando un taglio meno preciso. Con il pressore che funge da “tetto”, non correrai questo rischio. Infine, il pressore evita anche che il legno possa far spezzare la lama.

6. Aggancio delle lame

Devi sapere che il traforo per legno elettrico può essere utilizzato con due tipi di lame, ovvero quelle con i pioli e quelle sprovviste di pioli. Purtroppo non tutti i modelli in commercio sono compatibili con entrambe le tipologie, perché tutto dipende dal tipo di attacco del seghetto. Naturalmente ti consiglio di verificare sempre la compatibilità del sistema di attacco con le lame, prima di acquistare la macchina.

Per quanto concerne il fissaggio della lama, questo avviene alla base grazie ad un blocco integrato sotto il piano in alluminio. La sezione della lama si fisserà poi al braccetto in cima grazie ad un meccanismo particolare, che include una molla di tensione da svitare e da avvitare, e una rondella da montare e smontare con una chiave a brugola. Nei modelli più recenti è invece presente un sistema di sgancio rapido, che velocizza le operazioni.

Lo sgancio rapido è ovviamente fondamentale se devi realizzare un traforo con molti buchi, perché in questo modo potrai passare la lama nel legno senza perdere una vita intera per montarla e smontarla in continuazione.

7. Componenti accessori

Un traforo elettrico per legno potrebbe includere anche alcuni optional, non fondamentali ma comunque parecchio utili. Faccio ad esempio riferimento alla lente di ingrandimento regolabile e ad una luce, entrambe con il compito di migliorare la visibilità durante il lavoro. Personalmente non li ritengo elementi essenziali, ma è chiaro che la lente di ingrandimento diventa molto utile se devi lavorare di fino e con precisione millimetrica.

Un discorso a parte va fatto per la guida goniometrica sul piano di lavoro in alluminio, a dir la verità presente soltanto nei modelli professionali. La guida ti consente di raggiungere un livello di precisione da record nei tagli di tipo rettilineo, ma anche in questo caso non parliamo di un extra fondamentale per un semplice hobbista.

Altri componenti accessori? Il bocchettone per l’aspirazione, da sfruttare collegando ad esempio un aspiratrucioli, e un pezzo di plastica trasparente a copertura della parte superiore della lama. Per la cronaca, entrambi possono essere rimossi senza problemi. Se decidi di smontare lo chassis con il bocchettone, la polvere si accumulerà nella zona sottostante all’interno e potrai comunque aspirarla senza faticare. Chiaramente, se c’è il bocchettone per l’aspirazione, è meglio sfruttare quest’ultimo.

Il traforo elettrico staccabile

Come ti ho anticipato ad inizio guida, esistono alcuni modelli di traforo per legno sempre elettrici, ma con la possibilità di staccare la sega dal suo banco di lavoro. Sono molto più compatti e hanno un’impugnatura a pistola con i comandi situati nel manico, ma sono ovviamente meno potenti rispetto ai classici trafori con piano fisso.

In genere hanno una potenza inferiore ai 100 watt e sono decisamente poco adatti per lavorare pezzi con uno spessore superiore ai 2 centimetri. Di contro, sono ottime alternative per i lavoretti hobbistici come la realizzazione di varie decorazioni in legno, ma non hanno alcuni optional come il tubo soffiatore. Potendo staccare la sega col collo di cigno, però, ti danno la possibilità di usarli come se si trattasse di un traforo manuale.

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crediti immagine articolo: settimanaciclisticalombarda.it/traforo-oscillante-einhell-amazon

Ultimo aggiornamento 2022-12-18 at 20:04 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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